BICIVIAGGIO DA VIPITENO A VENZONE DAL 17 AL 21 GIUGNO
Mi è stato chiesto di scrivere , come dire : un reportage, un diario, una relazione, un insieme di
emozioni?
Va bene, sarà un diario a modo mio.
Premesso che alla mia età con una lombo sciatalgia da far paura oltre a tutte le altre numerose
patologie che ho io non avrei dovuto partire, la follia me lo ha invece fatto fare. Mi son portata in
sella tutti i miei mali e ho lasciato a casa le medicine: o la va o la spacca, mi sono detta, come in
numerosissime altre occasioni della mia vita intensissima e pazzesca.
I tappa: Cremona- Brunico.
Si parte alle sette di mattina. Si caricano le bici con la solita impacchettatura perché ormai la
maggioranza è composta da bici assistite e si arriva a Vipiteno. Da qui si monta in sella e si entra
in val Pusteria dove visitiamo il Forte di Fortezza. Il cuore già batte per il paesaggio notoriamente
diverso dalla pianura. Costeggiamo il fiume Rienza, entriamo in Val Badia e raggiungiamo Brunico. Ho già percorso sessanta chilometri e a dire la verità sono rintronata come una campana.
Ma mi dico: non mollare, il bello deve ancora arrivare. E poi rovineresti il viaggio al gruppo
II tappa: Brunico-Lienz
Il paesaggio della val Pusteria è fantastico. Per me ci sono un po’ di saliscendi in più che al cuore
non garbano ma il patto è di ascoltare solo il cuore della mente e non quello che pulsa. A Monguelfo ci fermiamo perché è in corso una processione molto interessante in costume per la festa del Sacro Cuore. E’ la prima volta che la vedo. Personaggi in abiti storici con stendardi enormi che oscillano al vento e i famosi Schutzen, militari volontari di difesa con le loro divise rosso fuoco. Passiamo da San Candido e la pista ciclabile è quella sul fiume Drava fino ad arrivare a Lienz nel Tirolo Orientale. E’ ovunque si vede verde pulito, con aria fresca e giardini pieni di fiori. Lienz è una bellissima cittadina tipicamente austriaca con una chiesa romanica meravigliosa con attorno un cimitero graziosissimo tenuto a giardino. E’ addobbata a festa in modo leggiadro per la festa religiosa.
III tappa Lienz-Spittal sulla Drava
Si costeggia la Drava, un bellissimo fiume dalle acque color giada pulitissime e costeggiamo le
Gailalter Alpe. La sosta pranzo è proprio sulla riva della Drava che ha un greto ampio e una
spiaggia a ciottoli. Arriviamo a Spittal e la visitiamo di sera. E’ una cittadina carina con il castello di Porcia . Per me i chilometri si fanno sentire. Non voglio perdere nessuna occasione di vedere e
quindi non ascolto il fisico che ahimè richiede riposo.

IV tappa Da Spittal A Tarvisio
Che dire? Si costeggia la ferrovia fino a Villach dove pranziamo in un parco che sembra finto tanto è verde, tanto è pulito, tanto è ampio, tanto è ordinato. Noi in Italia non siamo più abituati a tanta civiltà. Dopo la colazione al sacco, con pochi amici vado a visitare Villach una carinissima cittadina austriaca addobbata per la festa del patrono. Il sole brucia talmente tanto che sento il fuoco sulla pelle. Si riprende quindi a pedalare, lasciamo la Drava e costeggiamo il fiume Gail fino al confine Austria/Italia. A Tarvisio per salire all’hotel dove pernotteremo mi aspetta una salita che non mi aggrada a prima vista. Il primo tratto ha una pendenza notevole e una curva a gomito. Si tentenna un po’ tutti, io dentro tremo, ma me la sono voluta e nella mia vita ho affrontato di peggio. Lascio partire tutto il gruppo e quando mi vedo completamente sola con nessuno davanti e dietro, parto innescando il turbo della batteria. Alla curva devo scendere. Un tratto a piedi e poi mi rimetto in sella e da questo momento per me inizia il paradiso e un’emozione che non dimenticherò mai.
Sono sola in una foresta bellissima verso il tramonto, nel silenzio, con il mio ritmo di pedalata, senza alcun vociare, con a sinistra le dolomiti friulane. Chi è più felice di me? Quando arrivo il gruppo mi batte le mani. A me? Ma le dovrebbe battere al paesaggio.
V tappa Tarvisio-Venzone
Partiamo dalla vecchia stazione di Tarvisio e percorriamo la ciclovia Alpe Adria lungo l’antica
ferrovia. Pedaliamo lungo paesaggi da mozzafiato costeggiando il Tagliamento fino a Venzone. Il
paesaggio è stupendo e passiamo sotto gallerie alcune totalmente buie, altre ben illuminate, ma
gelide come ghiacciaie. Sono nuove emozioni. Arriviamo a Venzone, il sole picchia feroce e
andiamo a piedi a visitare il borgo distrutto dal terremoto del 1976 e ricostruito pietra su pietra
secondo il modello friulano, numerando le pietre e riutilizzandole tutte. Il Duomo di sant’Andrea è
spettacolare con le sue statue lignee e i suoi affreschi. Poi si va a visitare il museo dove le foto
della tragedia mi colpiscono al punto da farmi scendere le lacrime, soprattutto quella di una bimba che stringe al petto la sua bambola.
Il viaggio finisce e si risale in pullman.
Sono stanca, ma felice. Ho provato emozioni straordinarie che mai dimenticherò.
I chilometri secondo il mio contachilometri sono stati 360 ma le pulsazioni per le emozioni almeno 1000.

Io mai dimenticherò quella salita in solitaria nel silenzio della foresta tra i pini e le dolomiti.
Ecco, tutto qua. Mi sono sentita dare della folle, della matta dell’incosciente.
Ma è andata.
Un grazie particolare alla Fiab, a Claudio il nostro nocchiero, a Donatella, a PierCarlo e a tutti gli
amici e collaboratori. E complimenti a coloro che se la son fatta tutta con la bici muscolare.
Lucia Zanotti